Lezioni di web marketing da Coco Chanel: come un’intuizione può diventare una strategia vincente

Quando si parla di branding iconico, il nome di Coco Chanel è uno dei primi a emergere.
Barra Servizi

Senza conoscere il web, i funnel o i social media, Chanel ha creato un’identità riconoscibile, ha fatto del suo nome un marchio aspirazionale, ha capito il valore del passaparola, dell’esperienza sensoriale, della diffusione capillare e della coerenza visiva. Non ha seguito le regole: le ha riscritte, offrendo al mondo un esempio che oggi, in piena era digitale, può rivelarsi sorprendentemente attuale.

In questo articolo percorriamo un viaggio nella sua storia e tra le sue scelte più audaci per scoprire come applicare i suoi principi alle strategie di web marketing di oggi.

Le origini di Coco Chanel: da un’infanzia difficile a pioniera del marketing

Gabrielle Chanel nasce nel 1883 in una famiglia umile. La madre muore quando lei è ancora bambina, e il padre la abbandona in un orfanotrofio. È lì, tra rigore e silenzi, che apprende le prime nozioni di cucito dalle suore, sviluppando una sensibilità estetica fatta di ordine, semplicità, simmetria. Non poteva ancora saperlo, ma in quelle giornate austere si stava formando la base di uno stile che avrebbe cambiato il mondo.

Dopo l’infanzia difficile, la giovane Coco cerca spazio come cantante nei caffè-concerto. È da questo periodo che nasce il suo soprannome, derivato da una canzone che interpretava. Ma la sua vera ambizione era un’altra. Grazie all’incontro con Étienne Balsan, ricco allevatore di cavalli, entra a contatto con l’alta società francese. Inizia a creare cappelli, poi abiti, e — soprattutto — a indossare i suoi primi capi maschili, presi direttamente dal guardaroba dell’amante: giacche da cavallo, pantaloni larghi, camicie dritte. Scelte pratiche, all’inizio, che però lasciano il segno e le accendono una scintilla creativa.

Lezione per il marketing: L’inizio difficile di Chanel non è stato un ostacolo, ma la radice di uno stile unico e riconoscibile. La sua forza è stata trasformare la propria esperienza personale in una visione creativa coerente, autentica e originale. Nel marketing digitale, i progetti più solidi nascono da un’identità ben definita e da un messaggio che rispecchia realmente chi siamo e dove vogliamo andare. Non serve somigliare agli altri: serve raccontarsi con verità e costruire qualcosa che resti.

Come Chanel ha trasformato tessuti poveri in moda di lusso

Durante la Prima Guerra Mondiale, Chanel osserva come le donne si ritrovino costrette a rivedere abitudini e abiti. I corsetti rigidi non sono più adatti, la vita si fa più dinamica. Ed è qui che Chanel fa una mossa audace: sceglie di usare il jersey, un tessuto povero, allora destinato esclusivamente alla biancheria maschile, per creare abiti femminili confortevoli, essenziali ma raffinati. La reazione iniziale è di diffidenza, ma il risultato è irresistibile. Chanel impone un nuovo modo di vivere. Il suo stile diventa sinonimo di libertà, autonomia e intelligenza.

Lezione per il marketing: Chanel ci insegna che non serve partire con risorse esclusive per creare qualcosa di memorabile. Ma semplicità non significa improvvisazione. Anche nel digitale, spesso sono le scelte più essenziali – nella grafica, nei contenuti, nella user-experience – a fare la differenza, soprattutto quando sono guidate da una strategia chiara.

Perché Chanel incoraggiava le imitazioni (e la visibilità)

Un aspetto meno noto, ma fondamentale, della strategia di Chanel è il suo atteggiamento verso le imitazioni. Mentre oggi le aziende combattono le copie, Chanel le favoriva. Per lei, ogni volta che un abito veniva imitato, il suo stile si diffondeva. Voleva che le sue creazioni fossero viste ovunque, riconoscibili ovunque. In un’epoca senza social né stampa di massa accessibile, l’imitazione era il suo media.

Lezione per il web marketing: Questo approccio anticipa i concetti di “contenuto virale” e “user generated content”. Quando un brand è talmente riconoscibile da essere copiato, ripostato, rielaborato dagli utenti, vuol dire che è entrato nell’immaginario collettivo. Non avere il controllo assoluto su ogni contenuto può essere una forza, non una debolezza.

Chanel N°5: il caso perfetto di marketing sensoriale e soft launch

Nel 1921 Chanel lancia il suo profumo iconico: Chanel N°5. Ma non lo presenta con campagne pubblicitarie roboanti. Lo fa provare alle clienti in boutique, lo spruzza negli spazi, lo infiltra nelle borsette, lo regala alle amiche più influenti. È il prodotto a parlare. Un marketing silenzioso, ma profondo: il profumo diventa esperienza, memoria, desiderio. Quando arriva sul mercato, non è un profumo sconosciuto: è già un mito.

Lezione per il web marketing: Lanciare un prodotto digitale — una piattaforma, un’app, una nuova offerta — non deve sempre passare da advertising diretto. Può essere più efficace creare prima familiarità, offrendo anteprime, versioni beta, accesso esclusivo, contenuti teaser. Il soft launch può generare attesa, fiducia e coinvolgimento.

L’identità visiva secondo Chanel: come costruire un brand riconoscibile

Il bianco e nero. Le linee dritte. La camelia. Le perle. Il logo con le due C. Ogni elemento dello stile Chanel è ripetuto, riconoscibile, iconico. Ma non è solo estetica: è strategia. Coco capisce che un brand forte non può che essere caratterizzato da coerenza visiva e narrativa. Tutto deve parlare la stessa lingua. Così, mentre gli altri seguono le mode, Chanel impone uno stile. Sempre uguale a sé stesso, eppure mai noioso.

Lezione per il web marketing: La coerenza è ciò che fa ricordare un brand. Dal tone of voice delle email al visual dei post Instagram, dal layout del sito alle inserzioni sponsorizzate, tutto deve esprimere la stessa personalità. È solo così che un brand diventa familiare. E quindi scelto.

L’importanza di raccontare la storia del brand: l’esempio di Coco

Chanel non ha nascosto le sue origini. Anzi: le ha rese parte integrante della sua identità. La ragazza orfana diventata stilista, la donna che ha vestito le clienti più ricche partendo dai tessuti più poveri, la visionaria che non si è mai piegata agli schemi. La sua narrazione personale è diventata quella del brand. E ancora oggi, quando si parla di Chanel, si parla di lei.

Lezione per il web marketing: Raccontare la storia dietro un progetto, mostrare chi c’è dietro un’idea o un servizio, può fare la differenza. Le persone comprano da persone. E quando si sentono parte della visione, diventano non solo clienti, ma sostenitori. È lo storytelling fondativo: uno strumento potentissimo per creare legame e autorevolezza.

La prossima volta che pianifichi una strategia, fermati un attimo e chiediti: “Come lo farebbe Coco?”

Leggi anche questi articoli

Lezioni di web marketing da Coco Chanel: come un’intuizione può diventare una strategia vincente

Quando si parla di branding iconico, il nome di Coco Chanel è uno dei primi a emergere. Dietro quel logo elegante fatto di due “C” si nasconde la...

Marketing e comunicazione: differenze, legami e tipologie

Nel mondo aziendale, marketing e comunicazione vengono spesso confusi o utilizzati come sinonimi. Ma non sono la stessa cosa...

AI Max: la nuova AI di Google per migliorare le campagne Search

Google alza l’asticella con AI Max, la nuova funzionalità che porta un’ondata di automazione smart all’interno delle campagne Search...
CHIAMA SCRIVICI