AI Max: la nuova AI di Google per migliorare le campagne Search

Google alza l’asticella con AI Max, la nuova funzionalità che porta un’ondata di automazione smart all’interno delle campagne Search.
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Al momento non è ancora disponibile per tutti gli account: Google ha avviato il rollout graduale e ne prevede il rilascio più ampio nei prossimi mesi.struttura chiara e orientata ai dati.

Cos’è AI Max (e chi può usarlo)

AI Max è un’estensione facoltativa, attualmente in fase beta, che si attiva direttamente all’interno delle campagne Search. Non richiede la creazione di una nuova campagna: potenzia quella che già usi, aggiungendo componenti automatizzate gestite dall’AI.

Al momento, non è disponibile per tutti. Google ha avviato un rollout graduale, con l’obiettivo di renderla accessibile a un numero crescente di account nei prossimi mesi. Se non la trovi ancora nel tuo pannello, niente panico: arriverà.

ai max

Cosa fa AI Max: funzionalità principali

AI Max integra nuove tecnologie pensate per ottimizzare la copertura, migliorare la pertinenza degli annunci e aumentare le conversioni. Ecco le principali:

  •         Search term matching intelligente
    L’AI sfrutta la corrispondenza generica (broad match) e persino il keywordless targeting per intercettare query pertinenti che non attiverebbero i tuoi annunci con le corrispondenze classiche. L’obiettivo è coprire più traffico utile, senza perdere rilevanza.
  •         Asset dinamici generati automaticamente
    Titoli e descrizioni vengono adattati in tempo reale in base alla query dell’utente, al contenuto del sito e ai comportamenti osservati. Il sistema lavora per mostrare l’annuncio più efficace possibile in ogni contesto.
  •         Espansione dell’URL finale
    Se attivata, questa funzione consente all’AI di scegliere la pagina di destinazione più adatta, anche diversa da quella predefinita, per offrire all’utente l’esperienza più coerente rispetto alla sua ricerca.
  •         Controlli avanzati e trasparenza
    AI Max mantiene i classici strumenti di controllo: puoi gestire negative keyword, esclusioni di brand, targeting geografico e monitorare tutto tramite report dettagliati su query, asset e URL.

Cosa dicono i numeri

Secondo i dati diffusi da Google, AI Max ha già dimostrato di portare risultati:

  •         +14% di conversioni (o valore di conversione) a parità di CPA o ROAS;
  •         fino a +27% di incremento per chi utilizza keyword a corrispondenza esatta.

Aziende come L’Oréal hanno raddoppiato le conversioni e ridotto il CPA del 31%, mentre MyConnect ha ottenuto +16% di lead e -13% di costi. Insomma, l’AI può fare davvero la differenza — se integrata con criterio.

Ma è come Performance Max?

No, AI Max e Performance Max sono due soluzioni diverse, sia per obiettivi che per struttura.

AI Max si applica alle campagne Search e rappresenta un’evoluzione del modello tradizionale. Il focus resta sulle ricerche testuali, con il vantaggio di poter contare su funzionalità smart. Mantieni il controllo su keyword, annunci, landing page, escludi brand o località, e analizzi tutto con report dettagliati. È un layer in più, non un cambio radicale.

Performance Max, invece, è una campagna a sé. Copre tutti i canali Google — non solo la rete di ricerca, ma anche YouTube, Gmail, Discover, Maps, e altro. Funziona in modo molto più automatizzato, lasciando meno spazio all’intervento manuale. Tuttavia, va detto che Google ha introdotto nuovi strumenti di analisi anche per PMax: ora puoi accedere a report su categorie di query, performance degli asset e trend di pubblico. Meno “black box” di prima, ma ancora lontana dalla granularità delle campagne Search.

In breve: AI Max ti fa restare nella Search, con più potenza e più dati. PMax ti porta ovunque, ma a condizioni diverse.

Come implementare AI Max in modo strategico

Nonostante il supporto dell’AI, AI Max non è un “attiva e dimentica”. Per ottenere risultati reali, serve approccio consapevole:

  •         Attiva una funzione alla volta e osserva l’impatto;
  •         Mantieni pulito il traffico con negative keyword ed esclusioni ben pensate;
  •         Ottimizza le landing: l’AI lavora meglio se trova contenuti chiari e rilevanti;
  •         Leggi i report per capire cosa ha funzionato (e cosa no);
  •         Continua a testare: ogni settore risponde in modo diverso, ma l’evoluzione è continua.

In conclusione

AI Max è l’alleato ideale per chi vuole ottenere di più dalle campagne Search, senza rinunciare al controllo e alla visibilità. È un potenziamento, non una rivoluzione: ti permette di lavorare meglio, scalare in modo intelligente e restare competitivo in un contesto sempre più dinamico.

In un’epoca in cui le ricerche si fanno più complesse e le aspettative degli utenti crescono, l’intelligenza artificiale non è un extra: è uno standard da integrare con strategia.

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