Comunicare in target: conosciamo gli utenti dei diversi social

Come possono aziende e personaggi pubblici sfruttare in maniera efficace la cassa di risonanza dei social network? Una buona strategia di marketing digitale non può prescindere dall’analisi dell’utente tipo dei vari social network.
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Prima ancora di lavorare su un messaggio efficace, è opportuno soffermarsi a conoscere i target di ogni piattaforma. La scelta di essere presenti su un social piuttosto che su un altro dev’essere dettata dall’individuazione di un pubblico compatibile con il proprio. Altrimenti si rischia di disperdere energie su un tipo di comunicazione non in linea con l’utente a cui ci si rivolge. In sostanza, per farsi capire è bene parlare la stessa lingua del proprio interlocutore!

Qual è il mio pubblico ideale? A chi sto parlando? Quali sono le abitudini digitali degli utenti a cui mi rivolgo? Queste le domande fondamentali da porsi prima di elaborare un piano editoriale o una campagna social.

Facebook, il social network più utilizzato in Italia

Con 2,7 miliardi di utenti nel mondo e 29 milioni di utenti in Italia, Facebook si configura come un social più generalista, dove trovano spazio contenuti che vanno dall’intrattenimento al business. La versatilità di Facebook è data anche dal bacino di utenza che comprende varie fasce d’età. Lo scopo è la connessione con parenti, amici, conoscenti, ma anche con i propri brand preferiti e gruppi basati su interessi comuni.

Parliamo, quindi, di una piattaforma con un target ampio, dove veicolare messaggi in tono più personale. Gli italiani dichiarano di utilizzare la piattaforma regolarmente e infatti il tempo medio impiegato ogni giorno è di circa un’ora.

Il gigante di Zuckerberg è ancora la piattaforma social più forte per vendere prodotti e servizi, grazie anche a funzionalità specifiche come Marketplace e Facebook Shops.

Instagram: foto e video per un pubblico “giovane”

L’età media su Instagram, il social più “visuale” di Zuckerberg, è prevalentemente più bassa rispetto a quella di Facebook. Una buona fetta di utenti, infatti, si colloca nella fascia under 35.

Soprattutto con l’introduzione di stories e reels, Instagram riesce a coinvolgere tanto i propri iscritti, da contare un tempo medio di 53 minuti al giorno per utente.

Chi può vendere su Instagram? Anche su questo social c’è posto per il business! In particolare per quei brand che sono pronti a collaborare con influencer molto seguiti e che hanno un forte impatto persuasivo su specifiche nicchie. Inoltre, è fondamentale lavorare con immagini e video coinvolgenti e di qualità, ma sempre coerenti con il proprio marchio. Anche su Instagram sono state implementate funzionalità che permettono di concludere l’acquisto direttamente sulla piattaforma.

Twitter: funziona per le vendite?

Le opinioni sull’utilizzo di Twitter per il business sono molte e discordanti. Quello che tiene lontane le aziende dalla piattaforma è il mito del tempo reale. Twitter è in continuo aggiornamento, in contrasto con risorse e tempi aziendali.

L’utente medio usa Twitter per restare connesso con il mondo e informato su politica, satira, sport o qualsiasi altro interesse, anche più di nicchia. Invece, circa la metà degli utenti non ha mai pubblicato un tweet.

Si può vendere su Twitter? La risposta è sì, ma è una sfida. Requisito fondamentale: stare al passo con le notizie più attuali!

LinkedIn: per fare network professionale

LinkedIn è una piattaforma pensata per il network professionale ed è utilizzato principalmente da utenti tra i 25 e i 34 anni.

È il canale ideale per promuovere il proprio business e per cercare nuovi collaboratori con offerte di lavoro mirate. Sul social, infatti, si possono valutare anche i curriculum e le competenze dei vari candidati.

YouTube: intrattenere e vendere con i video

Il leader indiscusso dei video è YouTube, che vanta un pubblico piuttosto ampio, tra i 16 e i 45 anni d’età. Oltre un miliardo di ore sono visualizzate ogni giorno sulla piattaforma, prevalentemente da mobile.

Sebbene produrre video di qualità possa richiedere grosse risorse in termini di tempo e denaro, i video su YouTube possono risultare molto utili per pubblicizzare la propria azienda. Anche qui un ruolo chiave può essere giocato da influencer popolari, i cosiddetti youtuber.

Pinterest: l’ispirazione attraverso le immagini

Pinterest è dedicato a chi cerca ispirazione: dei 100 milioni di utenti, circa il 70% accede per salvare i PIN che gli interessano. Secondo uno studio, 8 mamme statunitensi su 10 sono attive sulla piattaforma.

Protagoniste sono le immagini e quindi il social si presta bene a quei business (soprattutto e-commerce) che possono ispirare con le foto dei propri prodotti. Utile in particolare nella prima fase del funnel di conversione: quando l’utente sta cercando di definire i propri desideri.

Tik Tok: il più giovane dei social

Con un bacino di utenza composto da giovanissimi tra i 10 e i 29 anni, su Tik Tok l’intrattenimento è video. È anche molto alto il livello di engagement (coinvolgimento degli utenti).

Per una comunicazione efficace su Tik Tok, un brand deve adeguarsi a un linguaggio molto giovane e restare al passo con le “challenge” di tendenza.

Prima di investire energie e risorse su questa piattaforma, bisogna chiedersi se sia possibile produrre contenuti in linea con la piattaforma, senza snaturare la propria filosofia aziendale.

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