Ecco come si compila correttamente una sitemap

Nel mondo della grande rete è sempre più importante imporsi sul mercato con un sito molto intrigante, ma semplice da visitare, tanto da risultare più interessante rispetto agli altri appartenenti alla stessa tipologia da parte dei navigatori virtuali.
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Semplicemente adottando alcune strategie peculiari, come potrebbe essere una corretta compilazione del sitemap.

Innanzitutto è una sitemap?

Nient’altro che una funzionalità molto utile, messa in circolo proprio dai grandi motori di ricerca, affinchè i webmaster, possano consigliare ai motori di ricerca quali pagine del proprio portale si debbano visitare e con quale frequenza avviene un aggiornamento: in questo modo le grandi major scandaglieranno tramite i loro spider solamente le pagine che sono più interessanti da indicizzare, sotto le direttive della sitemap, facilitando ed accelerando di molto il lavoro di ricerca e andando a puntare i riflettori in special modo sulle pagine del sito che appaiono fondamentali agli occhi del futuro utente.

Come compilare una sitemap?

Innanzitutto l’estensione del file dev’essere .xml e la regola fondamentale è che il numero di url che possono venir citatet non deve superare le 50.000 unità, numero comunque piuttosto ampio, nonchè il peso, non compresso, di 50 mb.

Per il resto bisogna seguire dei semplici attributi fissi per compilare esattamente la sitemap ed inserirla nel file robot.txt come link visto che i motori di ricerca troveranno innanzitutto questo semplice ma utilissimo file di testo per analizzare il sito web desiderato. Nella lista degli attributi più importanti per la compilazione della sitemap non si può non iniziare con <urlset> che indica il file in esame ed il suo protocollo, immediatamente seguito da <url> che specifica un tag per ogni voce url e da <loc> che indica l’indirizzo di tutte le pagine interessate dall’esame da parte dei motori di ricerca e logicamente appartenenti al sito di cui si vuole creare la sitemap: il tutto deve essere anticipato dal protocollo, ad esempio http e terminare con una barra obliqua, senza superare i 2048 caratteri.

Questi sono gli elementi di base, ma per una sitemap completa si può aggiungere una serie di attributi facoltativi come ad esempio <lastmod> che specifica l’ultima modifica effettuata al sito in termini di data, segnalata secondo il sistema AAAA-MM-GG, oppure <changefreq> che permette di specificare in linea di massima un lasso di tempo nel quale il sito viene in genere aggiornato, che può andare da ‘always’ asserendo di creare modifiche ad ogni accesso o ‘never’ per segnalare pagine archiviate. L’ultimo ma utile attributo facoltativo è <priority> che, seguendo il nome stesso, tende a specificare una priorità di scansione tra gli url inseriti nella sitemap, donando dunque importanza alle pagine che vogliamo mettere maggiormente in luce.

La creazione di una sitemap per i siti poveri di pagine e contenuti e pressochè inutile, ma per le creature virtuali più articolate è uno strumento fondamentale per farsi trovare dai motori di ricerca.

Chi poi è alle prime armi e non solo, può trovare davvero utile questo plugin di Joomla invece per gli utenti di WordPress questo utile plugin.

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