Educazione & Metaverso: la tecnologia digitale al servizio della didattica

Celebrato da alcuni e visto con sospetto da altri, il Metaverso sta generando dibattiti in ogni ambito, ma senza dubbio il contesto di applicazione più interessante e discusso è quello dell’educazione.
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La tecnologia digitale può essere messa al servizio della didattica, e con i dovuti accorgimenti e cautele, può rivoluzionare l’approccio all’apprendimento.

La scuola 4.0: oltre la didattica a distanza

Sicuramente avrai sentito parlare di didattica a distanza, durante la pandemia, e dei suoi innumerevoli limiti e problemi. Queste complicazioni derivano principalmente da due aspetti della Dad, che ne rendono difficile l’utilizzo: l’impossibilità di usufruire pienamente delle potenzialità virtuali e la distribuzione disomogenea degli strumenti digitali fra la popolazione.

L’emergenza ha evidenziato quanto fossimo impreparati di fronte alla necessità di rendere smart e digitale la scuola, ma ha anche gettato le basi per cominciare a plasmare un nuovo modo di approcciarsi all’insegnamento.

Il Metaverso si inserisce esattamente qui, racchiudendo in sè le caratteristiche necessarie per diventare uno strumento educativo innovativo, potente e versatile. Attraverso la didattica digitale del Metaverso è infatti possibile accedere a lezioni immersive, con classi di alunni che interagiscono con un ambiente virtuale in grado di simulare perfettamente il contenuto delle lezioni stesse, che siano di storia, geografia, arte, medicina, e così via.

I vantaggi dell’educazione nel Metaverso

Se ci rifletti bene, puoi renderti conto facilmente di quanti e quali siano i vantaggi dell’apprendimento nel Metaverso, indipendentemente dall’età degli studenti e dalla disciplina insegnata.

Innanzitutto, viene favorito un apprendimento attivo, ben distante da quello passivo e teorico classico, in cui l’insegnante spiega e l’alunno si limita ad ascoltare. Questo favorisce il coinvolgimento, che rende anche più facile l’interazione sia con l’ambiente che con gli altri alunni presenti.

La formazione specialistica ed universitaria utilizzano già brillantemente programmi virtuali: Body Interact ad esempio, è in grado di simulare perfettamente il corpo umano e le varie problematiche delle malattie, per formare il personale sanitario.

Per quanto riguarda i più piccoli invece, c’è un aspetto dell’apprendimento virtuale che è importante sottolineare, ovvero quello ludico.

I bambini, che nella didattica a distanza soffrivano ancora di più l’orientamento classico di istruzione passiva, col Metaverso possono muoversi, interagire, trasformare la lezione in un gioco. Secondo una ricerca effettuata da PwC, imparare qualcosa tramite la realtà virtuale aumentata, rende più efficace l’apprendimento del 40% rispetto al metodo classico, e del 35% rispetto all’e-learning.

Roblox: la rivoluzione nella didattica

Non a caso, una delle holding più attive e rinomate nel Metaverso è Roblox, un gioco multiplayer che conta quasi 50 milioni di utenti attivi. Il fondatore, Baszucki, ha deciso di trasformare Roblox, almeno in parte, in uno strumento didattico. L’obiettivo è quello di coinvolgere almeno 100 milioni di studenti entro il 2030, ed anche un nutrito numero di insegnanti.

Roblox si pone come punto di riferimento per la didattica immersiva, consentendo a studenti e insegnanti di esplorare le potenzialità della didattica con la realtà aumentata. Un progetto ambizioso, ma assolutamente concretizzabile.

L’unica questione che rimane da affrontare, è quella della distribuzione degli strumenti digitali. Con l’inesorabile ascesa del Metaverso, una delle sfide più complesse sarà quella di mettere a disposizione di tutti i cittadini le nuove tecnologie.

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