Google EEAT: cosa significa e come migliorare i segnali sulle pagine

Google EEAT è un acronimo che sta per “Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness” che in italiano si traduce con “Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità”.
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Si tratta di un sistema che il motore di ricerca utilizza per invitare i propri quality raters a valutare i contenuti presenti nel Web. Google, dunque, mira a dare ai propri utenti risposte di alta qualità alle domande poste da chi utilizza il suo motore di ricerca.

Per chi si occupa di SEO, però, questo tema risulta ancora abbastanza ostico. Vediamo di chiarire tutte le informazioni a riguardo.

Cosa significa e a cosa serve Google EEAT

Con EEAT Google vuole ottenere l’obiettivo di garantire una migliore esperienza di ricerca ai propri utenti, rispettando le loro aspettative e offrendo risultati di qualità ancora più elevata alle diverse query.

Google ha fornito ai creatori e ai proprietari dei siti dei consigli da seguire per poter migliorare le proprie pagine e i contenuti sia per il motore di ricerca che per i lettori.

Allo stesso tempo, l’azienda ha fornito ai raters delle nuove linee guida aggiornate che segnalano cosa considerare per poter determinare la qualità della pagina che hanno deciso di esaminare. Se gestisci un sito, devi sapere che verranno presi in considerazione i seguenti parametri: esperienza, competenza, autorevolezza del creatore e affidabilità della pagina, ovvero quanto è sicura e attendibile.

Quest’ultimo è l’elemento che Google ritiene maggiormente importante. Infatti, il Trust è il punto focale dei quattro elementi che compongono EEAT.

Questo elemento varia in base al tipo di sito che gestisci. Ad esempio, nel caso di e-commerce dovrai disporre di pagamenti sicuri e un servizio assistenza affidabile. Le recensioni devono essere oneste e le pagine informative devono dare dati chiari e accurati.

Oltre l’affidabilità, gli altri tre concetti che compongono la famiglia EEAT rappresentano, rispettivamente, l’esperienza (il possesso del creatore di esperienza di prima mano), competenza (conoscenze possedute) e, infine, l’autorevolezza (il sito è una fonte di riferimento per un determinato argomento).

Quali informazioni devono ricercare i quality raters?

Per darti la possibilità di migliorare i segnali sulle pagine è importante che tu comprenda quali informazioni ricerca un rater per capire l’EEAT del contenuto analizzato.

Infatti, secondo l’ultimo aggiornamento del documento proposto da Google, le fonti di riferimento sono principalmente tre.

La prima è la pagina “Chi siamo” del tuo sito web o della pagina di profilo. Questa sezione rappresenta quello che il tuo sito vuol raccontare o cosa i creatori dei contenuti dicono di sé stessi. Questo passaggio aiuta già a capire se le informazioni derivano da fonti autorevoli e affidabili.

Secondo punto sono le recensioni indipendenti, ovvero i riferimenti, altre pagine o notizie attendibili sul tuo sito web o su chi crea i contenuti. Questo step consente, quindi, di trovare prove affidabili che facciano comprendere cosa gli altri dicono del tuo sito.

Infine, il terzo punto, il contenuto principale della pagina, i commenti e le recensioni. Analizzare ciò che è visibile serve per alcune tipologie specifiche di contenuti. Un esempio capire che un barbiere sa fare bene una rasatura guardando un video che lo ritrae o scorrendo i commenti degli utenti.

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