Observer design pattern: architettura e utilizzo

La programmazione è sicuramente la parte più delicata dell’ideazione di un software: affinché il prodotto rispecchi alcuni standard di qualità come il riuso del codice e la semplicità di manutenzione nel tempo deve possedere un codice sorgente comprensibile e ben organizzato.
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A questo scopo, esistono diversi pattern, ossia dei modelli predefiniti che hanno lo scopo di semplificare la programmazione e di risolvere eventuali problemi: uno di questi è l’Observer Design Pattern.

Observer Design Pattern: cos’è e a cosa serve

L’Observer Design Pattern non è altro che un modello di design software che consente di mettere in ascolto uno o più oggetti. Nello specifico un oggetto può fungere da osservatore e può registrarsi con un altro oggetto, il quale informa gli osservatori nel caso in cui vengano effettuate modifiche.

Pertanto, nello schema dell’Observer Pattern ci sono il soggetto, ossia un oggetto osservato per lungo tempo, e gli osservatori: tale modello di design, quindi, è utile per evitare che gli oggetti osservatori richiedano al soggetto degli aggiornamenti sul loro stato, evitando del codice inutile e spreco di tempo e di risorse hardware.

Observer Design Pattern: pro e contro

Sicuramente, uno dei maggiori vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’Observer Pattern è l’indipendenza tra un soggetto e gli osservatori che assicura: gli aggiornamenti che gli oggetti ricevono vengono indirizzati in modo del tutto automatico, senza il bisogno di richiedere delle specifiche richieste.

Tuttavia, paradossalmente, se non utilizzato nel modo questa caratteristica può inevitabilmente portare ad un appesantimento del sistema: in alcuni casi, infatti, le informazioni legate ad eventuali modifiche sono del tutto inutili per gli osservatori. Se il numero di observer è alto, ci sarà un impiego di risorse non indifferente per inviare degli aggiornamenti inutili.

Non solo, un ulteriore contro è legato alla scala di priorità degli observer: il codice sorgente del soggetto non è molto chiaro su quale sia l’elenco degli osservatori che devono ricevere aggiornamenti sullo stato del soggetto.

Observer Design Pattern: le applicazioni

Uno dei classici casi d’uso dell’Observer Pattern è la GUI (Graphical User Interface), ossia un’interfaccia che ha lo scopo di aiutare l’utente a comunicare con un determinato software.

Inoltre, anche i programmi che sfruttano delle tabelle o dei diagrammi grafici sono perfetti per il pattern soggetto-osservatore, dato che si appoggiano all’ordine offerto dallo schema progettuale del pattern.

L’Observer Pattern viene altresì utilizzato nei linguaggi di programmazione, come C++, Java, Python o PHP o in qualsiasi linguaggio che preveda la programmazione ad oggetti.
In linea generale, l’Observer Pattern viene adoperato nel caso in cui ci siano applicazioni che si basano su componenti aventi uno stato controllato e osservato regolarmente da altre componenti e che sia sottoposto a delle modifiche regolari e sostanziali: in questo modo, tale pattern risulta essere efficace.

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