Oltre Google, quali sono gli altri motori di ricerca che oggi resistono?

I motori di ricerca sono diventati una parte essenziale della nostra vita.
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Mappe, immagini, news e video sono le sezioni offerte da qualsiasi motore di ricerca, in modo da rendersi praticamente indispensabili. Ad una prima occhiata sembrano tutti uguali ma a guardarli meglio troviamo delle differenze anche molto importanti e qualcuna davvero sorprendente.

Non solo Google: Bing e gli altri motori di ricerca

In Europa se dici motore di ricerca pensi subito a Google. La quasi totalità degli utenti del vecchio continente utilizza lo strumento di Mountain View, soprattutto sui dispositivi mobili. Ciò dipende da molti fattori, tra i quali la velocità del caricamento della pagina, la sua presenza sui dispositivi Android e il traino del servizio di posta elettronica Gmail, che rende comodo il potere accedere a quasi tutto il mondo web da una sola porta.

Negli USA Google resta dominante ma Bing, il motore di ricerca di Microsoft che fornisce i risultati anche a Yahoo Search, sta lentamente recuperando terreno, arrivando a coprire quasi un terzo del mercato. La qualità dei risultati delle ricerche è paragonabile al prodotto di Alphabet, il gruppo che contiene Google, a cui somiglia anche per la possibilità di creare un account col quale gestire un proprio indirizzo email oltre a tutti gli altri servizi come le mappe e le news.

Il grande vantaggio nell’utilizzare questi due potentissimi strumenti risiede in quella che possiamo definire come una sorta di personalizzazione automatica delle ricerche. Infatti, soprattutto se si decidesse di utilizzarli accedendo al proprio account, Google e Bing inizierebbero a raccogliere i dati relativi alle nostre ricerche più frequenti, a quelli dei siti che visitiamo, gli orari in cui ci colleghiamo e così via. I risultati migliorano ma la privacy diventa un problema serio.

La privacy nell’oceano del web

Quando è stato presentato Bing è stata sottolineata con forza il maggiore livello di privacy rispetto a Google. Quest’ultimo raccoglie i dati non solo per affinare i risultati delle ricerche ma per scegliere quali pubblicità mostrare a quel determinato utente, permettendole di aumentare il valore dei propri banner.

Sono nati diversi motori di ricerca per tutelare la privacy, a partire da DuckDuckGo che offre un buon servizio di ricerca, assicurando di non raccogliere nessun dato degli utenti che lo utilizzano. Qwant è il tentativo francese di conquistare una fetta di rilievo importante del mercato europeo, offrendo anche un motore di ricerca per chi non è ancora maggiorenne.

In Italia esiste Istella, uno strumento che salvaguarda la privacy visto che non conserva né le ricerche né gli indirizzi IP di chi le effettua. La sua politica è quella di puntare all’approfondimento delle tematiche, per questo motivo ha stretto accordi, per esempio, con Treccani e Ministero dei Beni Culturali per utilizzare i loro archivi.

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