Tik Tok a rischio chiusura? Anche l’Italia indaga sui pericoli dell’app

Il social media TikTok è da qualche anno sulla cresta dell’onda: nell’ultimo periodo, il numero di influencer e di persone che aspirano a diventare tali è cresciuto a dismisura, facendolo divenire una delle piattaforme più utilizzate a livello mondiale.
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Tuttavia, esattamente come quanto successo negli USA, anche in Italia potrebbero arrivare novità che limiterebbero l’utilizzo di TikTok: quali? Esaminiamole insieme in questo articolo!

I pericoli di TikTok secondo Copasir

Il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir) ha dichiarato che si potrebbero profilare dei tempi molto duri per il social TikTok, sul modello lasciato da Joe Biden. Di che si tratta?

Sostanzialmente, il presidente degli USA ha vietato categoricamente ai dipendenti pubblici l’utilizzo del social dato che potrebbe mettere a rischio l’intera sicurezza nazionale. Avvallando tale tesi, il senatore Enrico Borghi non ha fatto altro che confermare quanto le ipotesi sul pericolo che TikTok potrebbe rappresentare per la sicurezza siano realmente fondate.

Egli sostiene, infatti, che esiste un rischio “Cambridge Analytica”, a causa del quale il Bel Paese dovrebbe adattarsi al Digital Services Act, accordo finalizzato all’introduzione di norme che vadano a tutelare la sicurezza e la privacy degli utenti di Internet.

Borghi ha sottolineato quanto i social media come TikTok giochino un ruolo di primissimo piano nella creazione di profili facilmente violabili: durante la creazione dell’account, infatti, l’utente è costretto a inserire tutti i suoi dati personali, dalla geolocalizzazione ai suoi gusti personali in termini di orientamento sessuale.

Questo porterebbe sia all’estrazione di tali dati, specialmente dagli utenti più inconsapevoli e genuinamente ingenui, nonché all’ideazione di vere e proprie campagne di disinformazione che verrebbero condotte tramite social media come TikTok.

Tik Tok e i rischi: la conferma dell’Europa

Le dichiarazioni piuttosto dirette e pesanti di Borghi sono state confermate dalla vice presidente e commissaria UE per i Valori e la trasparenza Vera Jourova.

In una sua dichiarazione scritta immediatamente dopo l’incontro tenuto con il CEO di TikTok ha evidenziato come ci sia l’effettiva fiducia nel fatto che la piattaforma social si impegni per rispettare le leggi europee tramite il varo di legislazioni interne conformi alle regolamentazioni UE e al Digital Services Act.

Le dichiarazioni del CEO di TikTok

Al momento del twitt della Jourova, Shou Zi Chew, CEO di TikTok, era a Bruxelles proprio per cercare di stroncare il rischio che il social venga bandito perché nemico della sicurezza.

Egli ha confermato gli sforzi che lo staff di TikTok sta già facendo per creare un sistema efficace di trattamento dei dati personali, sottolineando anche che la piattaforma sta aderendo al Codice di Condotta per evitare la disinformazione.

Tuttavia, Zi Chew non ha perso tempo per dichiarare che alcune eminenti figure dell’UE stanno cercando di promuovere la tanto temuta disinformazione manipolando i contenuti di TikTok: a questo proposito, lo stesso CEO del social si è detto pronto ad affrontare il problema in prima persona.

Seguono, pertanto, importanti evoluzioni per capire se il celebre social media possa continuare a rappresentare uno strumento di intrattenimento e di informazione o se debba fermare la sua corsa anche in Europa.

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