L’evoluzione dell’ospitalità dagli affitti brevi agli affitti di medio-lungo periodo

Le statistiche presentano un dato interessante in campo immobiliare. Si parla di evoluzione dell’ospitalità negli affitti a medio-lungo periodo.

Questo dato è importante perché significa che vengono affittati sempre più immobili, con l’abbassarsi dei costi di gestione per i proprietari. Il mondo del web, grazie alla presenza dei nomadi digitali e alle aziende che operano da remoto hanno contribuito negli ultimi 2 anni a creare un balzo avanti enorme.

Questo, ha prodotto una nuova circolazione di moneta nel campo immobiliare, cosa insperata durante il blocco causato dalla pandemia. Eppure, il mercato si è ripreso e i proprietari d’immobili con il supporto delle agenzie online riescono a dare un servizio migliore al viaggiatore o a chi deve soggiornare anche per lunghi periodi, causa trasferte lavorative o studio.

L’andamento del mercato e le esigenze di chi vuole affittare

Il periodo forzato che tutti abbiamo passato in casa, ha fatto sì che tra le richieste più frequenti spicchino l’angolo ufficio per lo smart-working e la possibilità di spazi esterni accessibili dall’appartamento, come terrazze e balconi.

I locatori che si trovavano ad affittare solo nel breve periodo estivo soprattutto nelle città di mare, grazie alle nuove tendenze e al clima favorevole riescono ad affittare per tutto l’anno proponendo anche contratti a medio-lungo termine. La stessa cosa si registra nelle città d’arte o nelle metropoli italiane dove il motore trascinante è il lavoro.

Si considerano a breve termine i contratti d’affitto con durata compresa tra 1 e 18 mesi. Diverso è quando si tratta di locazioni a uso turistico, dove la durata è inferiore a 30 giorni. Passato il periodo estivo che ha fatto registrare crescite che hanno sfiorato anche il 300% in più rispetto all’estate 2021, l’andamento affitti è tutto spostato verso il medio-lungo periodo.

Affitti medio-lungo periodo: l’importanza delle agenzie immobiliari online

Se fino a qualche tempo fa era l’acquisto e la vendita d’ immobili il motore delle agenzie, oggi con la digitalizzazione i venditori arrivano in modo capillare a chiunque voglia affittare con un’offerta tarata sulle esigenze individuali. I punti di forza degli affitti tramite web sono:

  • costi fissi più bassi per le agenzie poiché si lavora da remoto;
  • provvigione bassa o inesistente. Le percentuali delle commissioni variano tra il 3% e il 5%;
  • analisi e studi di mercato per promuovere l’immobile su social media e web.

L’utilizzo dei virtual tour e delle video call per visitare una casa sono degli optional che nell’era digitale in cui ci apprestiamo a vivere diventano di fondamentale importanza perché sono servizi accessori notevoli.

Con il digitale è possibile fare di tutto e le realtà tradizionali, anche nel settore immobiliare, stanno prendendo atto di quante prospettive si possono aprire con le nuove tecnologie. Detto ciò, è sempre importante la figura materiale del venditore che utilizza il mondo digitale per rendere l’esperienza di cercare casa per i clienti sempre più stimolante.

Gli algoritmi utilizzati dalle agenzie online sono in grado di prevedere le variabili di successo e il miglior prezzo in base ai dati raccolti riuscendo a dare una consulenza completa nel momento dell’approccio materiale.

3 Novembre 2022

Posted In: Magazine

Siti web: quali pratiche e contenuti rallentano le performance?

Se hai esperienza con la creazione di siti web, sai già che l’utente è interessato in primo luogo a usabilità e velocità. Un sito che risponde in modo rapido agli input è l’obiettivo di ogni web developer e web designer.

Le performance devono essere le stesse su più piattaforme, con un occhio di riguardo ai dispositivi portatili come i tablet e gli smartphone. Ma quali pratiche e contenuti possono rallentare le performance di un sito web? E come evitarli? In questo articolo proveremo a fornirti alcune coordinate e suggerimenti utili.

Sviluppo di siti web: pratiche da evitare

La creazione di siti web è oggi facilitata dalla possibilità di utilizzare parti di codice precompilato, ma questa pratica può causare un rallentamento delle performance. Vediamo nel dettaglio cosa può avere un impatto negativo sul tuo risultato finale, in termini di usabilità e rapidità.

    • Risparmiare sul servizio di hosting: nel momento in cui decidi di realizzare un sito web, fai attenzione a scegliere il servizio di hosting giusto. Le possibilità sono molte, ma spesso quelle più economiche non offrono una velocità sufficiente. Risparmiare qualche decina di euro in questa fase potrebbe finire per essere un investimento poco conveniente. L’esperienza dell’utente finale deve essere sempre al primo posto.
    • Importare script e librerie: utilizzare librerie e script di terze parti può essere utile per realizzare un sito web in poco tempo affidandosi a soluzioni già sperimentate. Ma questi elementi pronti all’uso non saranno mai per ovvi motivi ottimizzati per il singolo sito. Per questo motivo il rischio che corri è quello di realizzare un sito web meno performante. Cerca di creare i tuoi script e le tue librerie in autonomia, per ottenere le migliori performance possibili.
    • Immagini e video non ottimizzati: un’altra scelta che potrebbe rallentare le performance del tuo sito web è quella di utilizzare immagini e video non ottimizzati. Ricordati sempre di scegliere il formato di immagini e video più adatto al tuo sito e di comprimere i tuoi contenuti multimediali. Esistono soluzioni che permettono la compressione di immagini e video a fronte di una perdita di qualità minima o impercettibile. Per quanto riguarda i video, una possibilità è anche quella di caricarli su piattaforme terze per non usare le risorse del tuo servizio di hosting.

Ma perché è così importante fare attenzione alla velocità del tuo sito web?

Velocità è sinonimo di successo

In una società in continua trasformazione, dove il tempo è davvero tutto, la velocità di un sito web può essere decisiva per il suo successo. Aver utilizzato un codice ottimizzato, delle immagini e dei video compressi e del giusto formato può davvero fare la differenza.

Rallentamenti e altre problematiche di questo genere spingeranno gli utenti a cercare altri siti con contenuti simili. Ricordati che a parità di qualità dei contenuti, la velocità è l’elemento principale che distingue una pessima esperienza per l’utente finale da una eccellente.

31 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

Tag:

Annunci più rispettosi della privacy: le novità di Google

Anche Google sembra sposare la nuova politica delle principali aziende tech, più propense a rispettare la privacy degli utenti nel campo della pubblicità online.

È quanto emerge dalla conferenza DMEXCO tenutasi nei giorni scorsi a Colonia, alla quale ha partecipato Matt Brittin, top manager di Google. Durante il suo discorso, Brittin ha affermato che il colosso di Mountain View ha in serbo delle novità importanti per mostrare sul web annunci più rispettosi della privacy. Inoltre, ha sottolineato un’altra volta l’intenzione di Google di fare a meno dei cookies di terze parti entro la metà del 2024.

Annunci rispettosi della privacy: i due nuovi strumenti di Google

La prima novità presentata da Matt Brittin alla conferenza DMEXCO di Colonia è Google Ads Privacy Hub. Si tratta di un tool online che offre a chi analizza i dati di marketing funzionalità su misura pensate per raggiungere gli obiettivi di business prefissati.

Ads Data Hub – questo il nome originale del software – è conforme al GDPR e rispetta la privacy dei dati degli utenti. Con Google Ads Data Hub ognuno può aggregare i dati di marketing provenienti da più fonti, tra cui gli annunci di Google e YouTube, in una speciale camera dati, dette anche “data clean room”. Le data clean rooms adottano misure sofisticate per proteggere la privacy delle informazioni dei clienti, in modo che diventino inaccessibili alle aziende stesse.

La seconda novità si chiama invece “Il mio centro per gli annunci”. Quest’ultimo è uno strumento pensato per gli utenti, che avranno la possibilità di scegliere quali annunci vedere su YouTube, Discover e Ricerca. Dunque, tramite un’unica piattaforma Big G consentirà ai suoi visitatori di decidere quali sono gli annunci che vogliono vedere mentre navigano in Internet.

Alla base della volontà di Google di mostrare annunci più rispettosi della privacy c’è un altro dato significativo, come rivelato dal top manager Matt Brittin a Colonia.

Nel corso dell’ultimo anno, da una serie di indagini condotte nel mercato europeo, l’azienda di Mountain View ha scoperto che gli annunci dal miglior rendimento sono stati quelli pubblicati dai brand che rispettavano la privacy dei loro clienti.

Non solo però, perché a ciò si aggiunge un altro dato significativo: tre persone su quattro hanno deciso di comprare i servizi o i prodotti dei brand che hanno offerto loro un controllo maggiore sulla propria privacy.

Gli annunci che rispettano la privacy sono più efficaci

Di conseguenza, dalle analisi condotte nel corso degli ultimi dodici mesi, Google ha tratto una lezione importante, cioè che gli annunci che rispettano la privacy sono più efficaci. Maggiore è la loro efficacia, più alto sarà anche il rendimento, con maggiori entrate sia per le aziende che per Google.

Per questo motivo non ci pone più la domanda se sia conveniente o meno rinunciare ai cookies di terze parti, dato che le ricerche di mercato indicano una sola via possibile.

29 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

Tag:

La NASA sceglie Javascript per il James Webb Space Telescope: tutti i dettagli

La scorsa estate i mass media internazionali hanno dedicato un’ampia copertura alle prime foto scattate dal James Webb Space Telescope, il telescopio spaziale lanciato nello spazio il 25 dicembre 2021 per studiare formazioni stellari, nuclei di galassie e dischi protoplanetari.

Ad oggi è lo strumento più all’avanguardia che esista per l’astronomia a raggi infrarossi. Negli ultimi giorni si è scoperto che il programma impiegato per la gestione della sua strumentazione scientifica è scritto in JavaScript, uno dei linguaggi di programmazione più popolari al mondo.

JavaScript sul James Webb Space Telescope

Gli strumenti scientifici di cui è dotato il telescopio spaziale James Webb Space Telescope sono alloggiati in un modulo denominato ISIM, acronimo di Integrated Science Instrument Module. In totale sono quattro: FGS/NIRISS, MIRI, NIRCam e NIRSpec. Tutti e quattro concorrono al processo di acquisizione delle immagini da parte del telescopio.

L’elemento più interessante è che gli script eseguiti dalla sorgente dei comandi di questo modulo – denominata Script Processor Task – sono scritti in JavaScript.

Perché è sorprendente? È presto detto: JavaScript, pur essendo ancora oggi uno dei linguaggi di programmazione più usati in ambito informatico, ha alle spalle quasi 30 anni di onorata carriera.

Eppure, per il controllo delle operazioni scientifiche del James Webb Space Telescope, progetto da oltre 10 miliardi di dollari, la scelta è ricaduta su JavaScript. Per essere più precisi, il JWST utilizza una versione personalizzata di JavaScript, nota con il nome di Nombas ScriptEase 5.00e. Il rilascio di quest’ultima versione risale al 2003.

Perché proprio JavaScript?

Da una parte, dunque, per tanti può essere una sorpresa vedere l’utilizzo di JavaScript in un veicolo spaziale di una certa rilevanza. Dall’altra parte, però, sorprende fino a un certo punto.

Per risalire alla progettazione iniziale del James Webb Space Telescope bisogna tornare indietro fino al 1989. Da allora, trascorsero quindici anni prima che il team di sviluppo iniziasse a costruire il telescopio spaziale. Nel 2004 la versione personalizzata di JS – ScriptEase 5, rilasciato nel 2002 – era quindi una delle migliori opzioni disponibili.

È però importante sottolineare un altro dato significativo, cioè che JavaScript è il linguaggio degli script eseguiti dallo Script Processor Task, ossia la sorgente dei comandi primaria dell’ISIM (acronimo di Integrated Science Instrument Module).

Al contrario, per lo Script Processor gli scienziati hanno adottato il C++, a detta degli esperti un linguaggio di programmazione che più si addice a un veicolo spaziale.

27 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

Tag:

BeReal: il successo del nuovo social “anti-Instagram”

“I tuoi amici davvero” è lo slogan con cui si presenta BeReal, la prima app anti-social che ti invita a essere onesto con te stesso e con gli altri, mostrandoti per quello che sei, senza filtri né ritocchi.

Come funziona? Semplice: una volta al giorno, una notifica arriva sul tuo smartphone e da lì hai solo due minuti di tempo per scattare una foto, qualunque cosa tu stia facendo. La differenza con gli altri social network è che la foto va postata così com’è, senza ricorrere ad artifici che migliorino la qualità dell’immagine. Lo scopo? Apparire più reali possibili.

BeReal: come funziona?

BeReal funziona così: tutti i giorni, ma mai allo stesso orario, l’app ti invia una notifica e da quel momento hai una finestra di 2 minuti per scattare una fotografia. Grazie alla fotocamera anteriore e posteriore del cellulare, otterrai uno scatto doppio: un selfie che ti ritrae e una foto che mostra ciò che stai facendo, ovunque ti trovi, senza filtri. Se decidi di pubblicare il contenuto sul tuo profilo, questo sarà disponibile per un giorno, dopodiché verrà automaticamente cancellato.

Attenzione però: non esistonofollower, né like o condivisioni. L’unico modo per interagire è quello di lasciare un commento sotto all’immagine pubblicata o inviare una Real Moji.

Inoltre, si può postare anche dopo la scadenza dei due minuti, ma l’app contrassegnerà la foto come “in ritardo” e non sarà possibile vedere i post degli amici.

BeReal si è meritato l’appellativo di anti-Instagram perché punta su una filosofia in netto contrasto con quella del famoso social network fotografico. Il suo scopo è infatti quello di mostrare la realtà per quella che è, senza la pretesa di apparire perfetti ad ogni costo per mezzo di filtri, effetti o ritocchi.

Quando arriva la notifica, bisogna affrettarsi a scattare e postare la foto, anche se si è spettinati, in pigiama, in bagno o nel traffico. Questo rende BeReal non solo più sincero e autentico rispetto ai social tradizionali, ma anche estremamente divertente perché ci si può trovare di tutto.

La rapida ascesa di BeReal: tutti i dati

BeReal ha debuttato in Francia all’inizio del 2020, ma è da quest’anno che la piattaforma fondata da Alexis Barreyat e Kévin Perreau ha ottenuto una vera popolarità, arrivando a contare 30 milioni di download.

A luglio è diventata l’app più scaricata sull’App Store negli Stati Uniti, complice il passaparola nei campus universitari che ha determinato un aumento degli utenti attivi mensilmente del 315% rispetto all’inizio del 2022.

Finora l’app BeReal è riuscita a raccogliere consensi soprattutto tra i giovani della Generazione Z, che ne apprezzano la spontaneità e il fatto che non alimenta l’ossessione per la perfezione estetica e la corsa ai follower, spesso fonte di stress.

26 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

Tag:

Consigli utili per fare grafica sui social

Oggi la comunicazione social è fondamentale per qualsiasi tipologia di attività. Dal personal branding alla creazione di contenuti, tutto quello che passa dalle piattaforme social ha una possibilità di diffusione potenzialmente enorme.

La rapidità dello scroll ha reso le immagini sempre più centrali nel catturare l’attenzione dell’utente. I font che scegli, le immagini, i colori e perfino la distribuzione del testo possono fare la differenza. Una grafica poco curata resta un’anonima cornice, mentre una grafica ragionata nei dettagli valorizza l’insieme aumentando la possibilità di creare contenuti efficaci e virali.

La qualità delle immagini

 L’impostazione grafica di una pagina social passa attraverso le immagini che decidi di utilizzare. Ricordati sempre di fare attenzione ad alcune caratteristiche:

  • Risoluzione: ogni volta che dovrai selezionare un’immagine da pubblicare sui social, cerca di utilizzare la versione con la più alta risoluzione possibile. Un’immagine nitida e dettagliata dà subito l’impressione di un approccio professionale, e la chiarezza è anche sinonimo di leggibilità.
  • Adattamento alla piattaforma: ogni piattaforma social richiede un certo lavoro di documentazione. La stessa immagine infatti, pur di alta qualità, potrebbe non esprimere il massimo del proprio potenziale su tutti i social. In più è importante tener conto che ogni piattaforma social ha le sue regole e richiede determinati formati e dimensioni delle immagini, quindi è bene essere sempre aggiornati su queste specifiche.

La scelta cromatica: uno dei segreti del successo

Un altro fattore da tenere sempre in considerazione riguarda i colori. La palette cromatica è importantissima e deve variare in base al tipo di contenuti che decidi di postare. Vediamo più nel dettaglio in che modo i colori devono lavorare per far funzionare la tua campagna social.

  • Coerenza: i colori dovranno stare bene insieme tra loro e andare a costruire un’estetica omogenea e immediatamente riconoscibile, in linea con l’identità visiva del brand. Non c’è una regola universale che possa indirizzarti nella scelta della palette giusta, ma quello che è importante è che tu abbia un’idea chiara e vada a svilupparla con una rigorosa coerenza interna.
  • Colori e contenuti: un’altra cosa fondamentale che dovrai ricordare i colori vanno scelti anche in base alla tipologia di contenuto da veicolare e agli obiettivi della comunicazione. Ogni colore richiama delle sensazioni nel nostro cervello, e la scelta di usarne uno piuttosto che un altro cambia completamente la percezione dell’utente.

Una palette dalle tinte pastello sarà perfetta per rivolgersi a un target di ragazzi e ragazze appassionati di libri, ma non avrà la stessa efficacia per rivolgersi a esperti di finanza e trading.

  • Primo impatto: i colori di una pagina social non servono solo a rendere la tua comunicazione riconoscibile, ma soprattutto a fare in modo che l’utente di passaggio si fermi per approfondire. Il primo impatto per chi arriva sui tuoi social è dato proprio dall’aspetto della pagina e dai suoi colori. Massima attenzione dunque nella scelta della tua palette.

Il testo e la grafica: due componenti complementari

Ovviamente anche i testi sono importanti, e prima ancora che al loro significato, dovrai fare attenzione al modo in cui sono integrati con la tua grafica social. I testi sulle tue immagini dovranno utilizzare font chiari e di dimensioni che garantiscano una perfetta leggibilità ed essere sempre al servizio delle immagini.

Quando ti sarà chiaro che la grafica e il testo camminano sempre insieme, la tua strategia social sarà di sicuro successo!

24 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

Tag: ,

WordPress, Prestashop e Magento: quale scegliere?

Le vendite on-line sono in netto aumento e quindi l’opzione di aprire un e-commerce sta diventando un’opportunità sempre più vantaggiosa.

Tuttavia una corretta gestione di un ecommerce comporta, tra le altre scelte, anche quella di un efficace CMS (Content Management System), in grado di supportare tutte le attività necessarie alla vendita online, anche senza la necessità di specifiche conoscenze tecniche.

Un CMS è pertanto lo strumento ideale per sviluppare un ecommerce con un’interfaccia di amministrazione che il venditore può sfruttare per modificare il proprio catalogo dei prodotti e gestire gli ordini e i clienti in tutta tranquillità.

Tra le piattaforme più utilizzate ci sono sicuramente WordPress con il plugin Woocommerce, Prestashop e Magento che si prestano a garantire in base alle proprie esigenze gli strumenti necessari a raggiungere i propri scopi.

Woocommerce: l’ideale per piccoli business

WooCommerce è un’estensione di WordPress, il CMS più famoso e più utilizzato, anche se risulta ancora carente su alcune funzioni poiché non è stato progettato per le vendite on-line ma bensì per gestire un semplice blog.

Ecco perché WooCommerce si conferma un solido e affidabile plugin in grado di ottimizzare le prestazioni di WP, rendendolo meglio gestibile ed efficace.

Questa estensione, che è gratuita, offre una vasta scelta di personalizzazioni ed è facile e intuitiva, per cui può essere utilizzata anche da chi sta affacciandosi nel mondo degli e-commerce.

Perfetto per attività di piccole dimensioni, WooCommerce ha comunque alcuni limiti strutturali che contribuiscono ad appesantire il sito e che quindi risulta utilizzabile in un ecommerce con un’architettura semplice e un catalogo ridotto.

Prestashop, il giusto compromesso

Valutato uno dei migliori CMS per e-commerce, Prestashop si presenta come una piattaforma estremamente intuitiva, progettata per piccole e medie imprese e poi diventata un efficace supporto anche per la gestione di negozi virtuali.

Grazie alla presenza di Smarty, un motore di ricerca molto leggero in quanto separa la grafica dai contenuti, è possibile inserire un numero praticamente illimitato di categorie e sottocategorie, garantendo inoltre un ottimo posizionamento SEO.

Il download del suo codice è gratis, mentre le estensioni sono a pagamento e prevedono cifre differenti a seconda delle necessità individuali della piattaforma.

Pratica da installare e da gestire, questa opzione è probabilmente la migliore per chi ha un ecommerce di media complessità ma che comunque non ha necessità di un sistema troppo complesso e di un uso di risorse hardware elevato.

Magento: il CMS più completo ed efficiente

Magento è il CMS più sofisticato dei tre e presuppone una certa esperienza nel settore, soprattutto per la vasta gamma di estensioni che offre e per l’installazione piuttosto concettosa. Anche i suoi aggiornamenti e la continua manutenzione richiedono notevoli conoscenze tecniche.

Essendo indicata per amministrare cataloghi di ampie dimensioni, che vengono gestiti con particolare competenza, Magento ha bisogno di maggiori risorse hardware per funzionare e prevede quindi dei costi mediamente più elevati.

Una piattaforma complessa da installare e da mantenere e dai costi elevati, indicata soprattutto per chi ha bisogno di gestire un ecommerce con tante funzionalità e caratteristiche e dalle prestazioni efficienti.

La scelta tra Prestashop, Magento oppure WooCommerce è soggettiva, in quanto tutte le opzioni presentano pregi e difetti, che devono essere valutati e relazionati alle proprie esigenze, alle caratteristiche dell’attività in rete, al budget a disposizione e alle strategie di marketing.

22 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

Tag: , , , ,

Un’interfaccia unica per Facebook e Instagram per un’esperienza sempre più crossmediale

Prosegue senza sosta la “guerra” informatica tra i social network, con Facebook e Instagram che cercano di rispondere colpo su colpo alla crescita impressionante di concorrenti come il cinese TikTok.

Ecco perchè l’azienda di Mark Zuckerberg ha scelto di correre ai ripari con alcune novità, tra le quali spicca in particolare l’idea di un’interfaccia unica per Facebook e Instagram per un’esperienza sempre più crossmediale.

Le novità in arrivo per Instagram e Facebook

È di questi giorni la notizia secondo la quale la casa di Menlo Park sarebbe al lavoro per un ulteriore passo in avanti nell’integrazione tra Facebook e Instagram: la progressiva riunione degli account utente.

Se è vero che alcune fasi preliminari di questa riunione sono già sotto gli occhi di tutti da alcuni mesi, l’obiettivo di Meta è offrirti un’esperienza multi-piattaforma sempre più integrata:

  • Potrai ad esempio aggiungere uno o più tuoi account a un nuovo Centro Account unificato, tramite il quale potrai immediatamente effettuare lo switching dall’uno all’altro social targato Meta;
  • Avrai la possibilità di ricevere notifiche in tempo reale, riguardanti eventualmente entrambe le piattaforme e con la certezza di capire a colpo d’occhio a quale profilo si riferiscono, a prescindere da quale profilo e social in quel momento tu stia consultando;
  • Verrà facilitata la creazione di nuovi account e la loro aggiunta al rinnovato Account Center.

Come cambierà l’utilizzo dei due social network

Come puoi intuire, le novità che bollono in pentola a Menlo Park sono destinate a influire sul modo di utilizzare due dei social più famosi del mondo. Se Facebook e Instagram sono nati con l’idea di occupare differenti nicchie, è ormai assodato come sempre più utenti consumer e business adoperino entrambe le piattaforme in maniera assolutamente simultanea e sinergica, per far conoscere differenti aspetti della propria vita privata o del proprio business.

In futuro quindi potrai ancora più facilmente condividere le tue opinioni sull’argomento del giorno nella tua bacheca Facebook, per poi subito dopo spiegarti ancora meglio in un breve video Instagram; oppure potrai utilizzare più velocemente entrambe le piattaforme per operazioni di marketing che raggiungano un target ancora più vasto.

Nessun rischio per la sicurezza: parola di Zuckerberg

Ecco perchè da Meta assicurano che tutte le attuali misure di sicurezza non solo rimarranno in vigore, ma verranno col tempo ulteriormente rinforzate, soprattutto ad esempio l’autenticazione in due passaggi, destinata ad essere implementata anche nel momento in cui tu voglia partire da un tuo primo account per crearne altri sull’una o sull’altra piattaforma.

Dulcis in fundo, potrai inoltre scegliere quali account poter usare per lo switching veloce tra Facebook e Instagram.

Basterà questa maggior integrazione per rispondere a una concorrenza sempre più agguerrita, in particolare da parte di TikTok e Clubhouse? Soltanto il tempo potrà rispondere a questa domanda. Il tempo…e ovviamente tu stesso!

20 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

Tag: ,

E-Commerce, dopo la crescita esponenziale arriva il consolidamento

L’e-commerce, che ha fatto registrare un boom inarrestabile durante il periodo del lockdown, ha rallentato alla riapertura, con i negozi fisici che sono tornati a vendere, ma in effetti anche con un incremento più lineare, il settore dell’e-commerce continua la sua crescita e passa ad una fase di consolidamento. Ecco quali sono le previsioni per il prossimo futuro e dove conviene investire.

Le nuove tendenze dell’e-commerce

L’aumento del valore di mercato del settore e-commerce, è passato dai 31,4 miliardi di euro registrati nel 2019, ultimo anno prima del coronavirus, a 40,2 miliardi di euro nel 2021, con un aumento percentuale pari al 28% in 2 anni.

Dati in linea con quello degli acquirenti che hanno scelto l’e-commerce che, rispetto all’anno “pre-pandemia” sono aumentati di una percentuale importante, il 37%. Anche l’indice di penetrazione è cresciuto dal 7% registrato nel 2019 all’11% registrato nel 2021.

Gli analisti lo hanno definito come un vero e proprio “boom”, arrivato in un momento particolare, nel quale questo settore di mercato stava andando verso la saturazione. Sia i lockdown che la crisi sanitaria hanno invece garantito ai cittadini quella continuità di servizio che i negozi fisici non potevano assicurare al 100%.

Tra le imprese che hanno usufruito nel migliore dei modi di questa variazione ci sono naturalmente quelle che avevano già a disposizione un proprio canale digitale. Molte persone hanno quindi creduto che fosse sufficiente “cavalcare” questa onda favorevole, senza essere preparate in modo adeguato, e non hanno nemmeno considerato che dopo ogni fase di “boom” ne arriva una di consolidamento.

I dati della crescita dell’e-commerce

Anche se in molti parlano di rallentamento del settore, i dati diffusi più di recente stanno mettendo in evidenza una storia diversa, con la crescita che sta continuando anche dopo le riaperture.

Gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio eCommerce “B2C Netcomm – School of Management”, appartenente al Politecnico di Milano, parlano di un valore di mercato attuale di 46 miliardi di euro, con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente.

Inoltre la penetrazione “online” delle vendite retail nel nostro Paese, in special modo se viene rapportata a quella del resto del mondo, è ancora minima, con un dato del 25%, del quale si attende l’aumento al 25% entro la fine del 2025. A fronte di questi dati si può quindi parlare di un settore in espansione in Italia, senza arresti e soprattutto senza saturazione del mercato disponibile.

Oltre a questi dati molto importante è anche quello della promozione della “rete del valore” che sta avvenendo in Italia grazie all’e-commerce che ha sviluppato incrementi nei settori del packaging, della logistica ed anche del customer care e dei servizi di pagamento.

Questo movimento ha quindi dato vita ad un vero e proprio “ecosistema” che si realizza grazie a relazioni di outsourcing e collaborazione tra business partner. Le abitudini dei consumatori in questo momento particolare sembrano quindi cambiate in modo irreversibile e attualmente vi sono coinvolti circa il 50% degli italiani.

18 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

Tag:

Booking.com cambia modello di business: cosa succede e come restare competitivi

Booking è un portale che ti offre la possibilità di prenotare strutture alberghiere, voli, viaggi in Italia e all’estero, proponendo molteplici soluzioni e facendoti risparmiare. Il modello di business sta cambiando con il modello “Merchant” che sta superando quello “Agency“.

Booking.com: i dati dei primi quattro mesi dell’anno

Un’analisi dei dati relativi al primo quadrimestre del 2022 ha mostrato sono molto cresciuti i pagamenti effettuati dagli utenti con il modello Merchant, che è arrivato ad una percentuale del 40% mettendo insieme un aumento del 13% confrontato con gli stessi mesi del 2021.

Una conferma del fatto che il modello Agency, finora il più utilizzato, sta scendendo a favore del Merchant che è già quello utilizzato da molte altre “OTA”, tra le quali Expedia. Un cambiamento che porterà variazioni anche per le strutture alberghiere.

Merchant e Agency: le differenze tra i due modelli

Con il modello Agency pagherai direttamente il costo presso l’hotel, o in alternativa al momento della prenotazione, e successivamente, a scadenza di un mese, l’hotel paga la dovuta commissione all’OTA che ha gestito il servizio di prenotazione.

Nel caso del modello Merchant invece, il cliente effettua il pagamento del prezzo totale all’OTA, che a sua volta paga il netto all’hotel, trattenendo l’importo della commissione.

Il primo modello è stato quello che ha decretato il successo di Booking.com per quanto riguarda le strutture alberghiere, in quanto offre alle stesse dei lati positivi come l’effetto sui movimenti di cassa, offrendo anche una serie di informazioni riguardanti il cliente prima del suo arrivo, abbassando nello stesso tempo il rischio della bancarotta relativamente all’agenzia.

Il successo di Booking.com

Il successo di Booking.com si basa su questo modello davvero innovativo al momento del lancio della piattaforma, si basa anche su altre caratteristiche come ad esempio la tecnologia, i Programmi Lovalty, il Branding, l’innovazione e i contenuti.

Gran parte del merito del successo è anche dovuta alle concessioni che sono state date a Booking.com da parte delle strutture del settore alberghiero, tra le quali la possibilità di effettuare la cancellazione gratuita della prenotazione.

Dopo una crescita vertiginosa, dovuta anche al modello Agency, per Booking.com è arrivato il momento del cambiamento, legato soprattutto alla crescita delle dimensioni dell’agenzia che ha portato a scegliere il modello Merchant. Negli ultimi anni questo modello ha assicurato una sempre maggiore crescita, mentre il modello Agency ha chiuso il 2019 in negativo.

I pro e i contro per le strutture

Questo cambiamento da parte di Booking.com è stato impostato per rendere il servizio più appetibile per gli hotel, eliminando tutta la burocrazia legata ai pagamenti dei clienti e proteggendo dalle frodi e dalle richieste di rimborso da parte dei clienti stessi.

Un’ulteriore vantaggio consiste nella garanzia di poter effettuare i pagamenti con dei metodi innovativi tra i quali Google Pay, Amazon Pay e Apple Pay.

Naturalmente, a fronte di una serie di vantaggi esistono anche dei contro che vanno da una ulteriore commissione pari al 3%, oltre che un flusso di cassa minore e la riduzione della possibilità per le strutture alberghiere di differenziare l’acquisizione della clientela.

16 Ottobre 2022

Posted In: Magazine

CHIAMA SCRIVICI